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Domande consuete

  • Che cosa cura l’agopuntura?
    I dolori di vario tipo, i traumi, le allergie, le disfunzioni del sonno, del ciclo mestruale, i disturbi digestivi, respiratori e della fertilità. Inoltre le alterazioni del tono dell’umore, le malattie della pelle, la disassuefazione dal fumo ed altre forme di dipendenza.
  • L’assunzione di farmaci è compatibile con l’agopuntura?
    Sì.
  • Lei cura in sinergia con medici ospedalieri?
    Sì, come ad esempio nel caso di alcuni malati oncologici, o donne alle prese con i protocolli di fecondazione medicalmente assistita.
  • L’infissione degli aghi fa male?
    No, se non occasionalmente e in minima parte.
  • Gli aghi fanno sanguinare?
    No.
  • Come è possibile?
    Essi sono molto sottili e penetrano la cute solo di poco.
  • Ma io ho paura!!!
    Tutti abbiamo paura degli aghi, me compreso, ma le assicuro che con il tempo le capiterà addirittura di affezionarsi a questi strani oggetti. In verità nessun paziente che smette l’agopuntura lo fa esclusivamente per la paura di essi.
  • Quanti aghi si utilizzano?
    Pochi ed ovviamente sterili: da un minimo di 1 ad un massimo di 8-10.
  • Quante sedute compongono un ciclo di trattamento?
    In genere un ciclo di agopuntura prevede 6-8 sedute.
  • Qual è la frequenza delle sedute?
    Una a settimana, solo occasionalmente due.
  • Quanto dura una seduta?
    25 minuti.
  • In quale posizione il paziente viene punto?
    Il paziente in trattamento è sempre disteso su un comodo lettino.
  • Gli aghi iniettano qualche cosa?
    No.
  • Come agisce l’agopuntura?
    Essa cura il disturbo riequilibrando l’organismo attraverso la stimolazione di punti ben precisi sulla cute che giacciono su specifici percorsi energetici chiamati meridiani.
  • Come si svolge la visita di un agopuntore?
    Identica a quella di ogni medico e terapeuta, con un’ampia parte discorsiva ed un’altra specifica che prevede la palpazione dei polsi e l’ispezione della lingua.
  • Dottore, in verità sono scettico."
    Anch’io - mi verrebbe da risponderle. Senza scetticismo non avrei curato nessun paziente. Dia la possibilità alla terapia di provarle la sua efficacia dopo di ché può più facilmente capire se l’agopuntura faccia o non faccia per lei.
  • Lei ha studiato in Cina?
    Finora no.
  • Ci sono altri presidi terapeutici che utilizza oltre gli aghi?
    Sì, la cosiddetta moxa, una tecnica che sfrutta il calore della combustione di un’ erba chiamata Artemisia. Poi altri ancora.
  • Lei utilizza anche le erbe?
    In genere no.
  • Per curarsi con l’agopuntura, bisogna crederci?"
    Come sempre la cosa giusta sta nel mezzo: molto meglio non essere né fanatici della materia, né ostinatamente intransigenti a quel che si ignora.
  • L’agopuntura si pratica anche ai bambini, alle gestanti e agli anziani?"
    Gestanti ed anziani certamente sì; con i bambini ho una esperienza ridotta.
  • L’agopuntura ha effetti collaterali?
    Potenzialmente sì, e perciò è più rassicurante che sia praticata da personale esperto e conoscitore dell’organismo umano.
  • Lei svolge anche visite domiciliari?
    Ovviamente sì.
  • È più importante l’agopuntura o l’agopuntore?
    Entrambi. L’agopuntura ha una sua innegabile potenza curativa ma il bravo terapeuta non è soltanto l’esecutore di protocolli, ma colui o colei che mette quel singolo paziente nelle migliori condizioni per ricevere il trattamento. Senza una buona relazione tra quel medico e quel paziente anche la migliore terapia rischia di non portare frutti.
  • Quanti pazienti ha curato?
    In 20 anni di professione ne ho trattati tanti, molti di essi sono guariti o comunque migliorati, alcuni addirittura nonostante le nostre cure.
  • Dottore, quante bugie mi ha raccontato?"
    Credo nessuna. Parlare del nostro lavoro però non è mai facile perché non vendiamo oggetti di consumo ma proponiamo percorsi di terapia, per cui - di noi medici - è meglio che parlino soltanto le persone di cui ci siamo presi cura.
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